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Jacques Prévert - Un poeta a Parigi



Jacques Prévert

La Parigi degli anni cinquanta, il lungosenna, la poesia di Jacques Prévert, la grande metafora del "Théâtre des Funambules", con il grande mimo Jean-Gaspard Debureau che passa idealmente la maschera di Pierrot a Jean-Louis Barrault ne "Les enfants du paradis", il capolavoro del cinema francese firmato da Marcel Carnè su sceneggiatura di Prévert: sono questi i temi trattati da Nino Campisi in "Prévert a Parigi", un'originale scrittura scenica che rende omaggio al poeta francese.

Con “Prévert a Parigi” Nino Campisi esplora l’universo poetico del grande poeta e sceneggiatore francese attraverso i temi a lui cari: l'amore, la fantasia, la libertà, il sogno, ma anche l'umorismo e la satira contro il potere e l'oppressione sociale.

La poesia di Jacques Prévert è un’esplosione di immagini che libera la fantasia e l’immaginazione in uno stile semplice e immediato che si ispira alla lingua parlata e alla vita quotidiana.

L’omaggio a Prévert prende forma a partire dalle sceneggiature di grandi capolavori cinematografici firmati da Marcel Carné, primo fra tutti “Les enfants du paradis” interpretato da Arletty e da Jean-Louis Barrault.

A solo un mese dall'inizio della lezioni, la nuova edizione dello spettacolo ha debuttato con successo il 16 dicembre. In scena Bernardo Bandinelli, Ramona De Paola, Stefano Grillo, Alessandro Lenzi, Elena Pareschi, Carmen Samantha Romano, Linda Scala, Elena Scheda, Domenico Maria Silvestri, Victoria Sinardi, Valeria Tancredi, Elisabetta Tullini. Aiuto regia e foto di scena di Agnese Corsi.

Jacques Prévert è stato uno dei poeti francesi più popolari del novecento. Nel 1922 frequenta André Breton, Raymond Queneau, Louis Aragon, Antonin Artaud, ed entra a far parte della corrente dei surrealisti, nel 1928 frequenta la compagnia di teatro Groupe Octobre con cui partecipa all’Olimpiade del teatro di Mosca. Negli anni ‘30 e ‘40 scrive le sceneggiature delle opere che assurgeranno al vertice del cinema francese: "Le crime de Monsieur Lange" (1935) di Jean Renoir, e "Quai des brumes" (1935), "Drôle de drame" (1937), "Le jour se lève" (1939), "Les visiteurs du soir" (1941), "Les enfants du paradis" (1944), "Les portes de la nuit" (1946), tutti per la regia di Marcel Carné. Tra le sue più importanti raccolte di poesie, Parole (1945), La pioggia e il bel tempo (1955), Alberi (1976); in Italia sono state pubblicate anche le antologie: Le foglie morte, Poesie d'amore e Poesie.

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