di Andrea Zanchini.
Nel centro di Bologna si nasconde un piccolo teatro che unisce teatranti che vogliono essere liberi, vicini alle coscienze degli uomini liberi per riaffermare il teatro come mezzo di comunicazione e di conoscenza della realtà che li circonda. Se il teatro è il loro strumento espressivo, la drammaturgia, la scrittura teatrale è il loro specchio della realtà.
All'insegna di questo percorso il Teatro del Navile ripropone I nani di Harold Pinter; che ci viene presentato con tutta la sua carica trasgressiva e visionaria, con accenti drammatici e umoristici nello stesso tempo.
Tre amici, Len, Pete e Mark assistono al crollo delle loro rispettive certezze sull'amicizia e sull'amore, sullo sfondo della Londra povera dei quartieri popolari.
Len, il diverso, l'artista in fuga dalla banale piattezza dei tempi, dalla mediocrità e dalla stupidità, viene sopraffatto progressivamente dalla visione di un esercito di nani invasori che contaminano il mondo con i loro escrementi. Tra Pete e Mark, una donna, Virginia (prima amante di Pete, poi affascinata da Mark, attore disoccupato in cerca di nuove esperienze) irrompe con tutta la sua voglia di vivere e di amare, artefice inconsapevole di una minaccia. I nani sono la metafora dell’alienazione e della distanza comunicativa che creano un vicolo cieco, in cui ogni velleità, quella artistica in primo luogo, perde identità, scopo e significato.
I nani di Harold Pinter con Gianni Saturno, Matteo Cotugno, Marcello Balestra e Raffaella Gennamari, regia di Nino Campisi, Compagnia Teatro del Navile - venerdì 12 -sabato 13 Novembre, ore 21.00 […]
Andrea Zanchini, Zero In Condotta, 11 novembre 1999