di Arrigo Grazia
Tratto da Mongolfiera n.80, Maggio 1988, Bologna
Archivio Storico - Teatro del Navile. "Il tempo non è una pausa di riflessione" di Nino Campisi, 1987-1988.
(...) Campisi mosso da idee precise e da un alto livello professionale, con un'essenziale e agile struttura organizzativa è in grado di trasporre in pratica il suo modo d'intendere il teatro, dalla elaborazione dei testi alla messa in scena e con moduli estetici che si inseriscono a pieno titolo nella avanguardia, se oggi questo termine ha ancora un senso, visto come i riflussi, che giungono persino a riproporre storicizzata l'avanguardia, tocchino anche il teatro e le sue poetiche.
(...) Campisi adotta gesti semplici, oggetti comuni la cui presenza è enfatizzata dal colore e dalla collocazione scenica, con parole usuali e frasi semplici, voci normali e non recitanti, e con questi elementi la vita è portata in teatro non in senso veristico, alla Stanislavskij per intenderci, ma nella naturalità quotidiana, nelle inflessioni, negli incisi, nelle ripetizioni, nelle parole non capite, ma intese, nella grammatica e sintassi del parlare comune, nei movimenti logici ed essenziali.
Così Campisi traccia la sua strada oltre il teatro tradizionale e l'avanguardia degli epigoni irrispettosi delle regole fondamentali della comunicazione dal palcoscenico.
Egli tiene a norma alcuni punti base, per un rapporto diretto col pubblico: soggetto come formulazione della proposizione, azione semplice e comprensibile per chiunque, entro uno spazio che è quello reale, recitazione più cinematografica che teatrale.
Un tale genere di teatro esige interpreti sensibili, attenti e calibrati, e tali sono le due attrici del gruppo, Rossana Di Stefano e Grazia Guerriero, messe a fuoco egregiamente dalle scene essenziali di Salvatore Cariello, dalle luci di Guglielmo Melloni e dal commento sonoro, puntuali e ineccepibili.
Arrigo Grazia.
Mongolfiera - n.80, Maggio 1988, Bologna .